Ti stai chiedendo quanto spendiamo in tecnologia per le città smart?
Nei precedenti articoli abbiamo parlato di Coronavirus e Smart City e della rete 5g.
Cifre da capogiro se si considera l’economia prevista intorno alle smart city.
Secondo studi finanziari ed economici contenuti in un autorevole documento di sintesi dal titolo “Smart is the New Green”, esse dovrebbero generare a fine di questo anno un mercato che si a aggira intorno ai 1,3 trilioni di dollari.
Più di 26 città a livello globale diventeranno smart, mentre nel 2025, la maggior parte di esse saranno concentrate in Europa e Nord America.
Continua a leggere l’articolo per scoprire come saranno gli investimenti sulle città smart.
Città smart
Come è intuibile, ci sono forti investimenti necessari che vanno a coprire tutte le caratteristiche connesse alle Smart City, dall’energia utilizzata alla sostenibilità. Dalla sicurezza tecnologica all’edilizia intelligente, passando per la mobilità e la pubblica amministrazione.
Soldi e incentivi che sono necessari per l’implementazione dello sviluppo tecnologico, della sicurezza, della gestione e monitoraggio dei vantaggi ottenuti dalla generazione energetica ad esempio delle fonti rinnovabili.
Ma se da un lato abbiamo i costi di implementazione e gestione delle smart city, dall’altro abbiamo un risparmio di acqua, miglioramento della qualità dell’aria, riduzione dei tempi di risoluzione delle richieste dei cittadini ma anche aumento di entrate per le piccole imprese.
Secondo le rilevazioni del Minisait, le città smart avrebbero prodotto un aumento del 10% dei posti di lavoro, soprattutto per quelli nel settore turistico, con una riduzione del 15% dei costi operativi di gestione di aree verdi e una diminuzione del 25% dei tempi di risoluzione delle richieste dei cittadini
Un aumento del 10% nei posti di lavoro legati al turismo, una diminuzione del 15% nei costi operativi di gestione di parchi e giardini e una riduzione del 25% nei tempi di risoluzione delle richieste dei cittadini alla pubblica amministrazione.
Su alcune città smart mondiali è stato misurato l’impatto del trasferimento tecnologico, prendendo in considerazione la gestione quotidiana dei servizi e la qualità della vita dei cittadini per definire le risposte della sostenibilità ambientale, della sicurezza, della mobilità ma anche della qualità del lavoro e quindi della vita dei cittadini.
Impatto economico
L’impatto economico è strabiliante. Se da un lato c’è un investimento per sostenere l’innovazione, dall’altro ci consente di appurare un notevole risparmio ad esempio dell’acqua, dell’energia elettrica, perché proveniente da fonti rinnovabili, il risparmio dell’acqua ma anche il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione dei tempi di risoluzione delle richieste dei cittadini nei confronti di amministrazioni pubbliche anch’esse più intelligenti.
Un altro settore di importante impatto economico è quello del traffico e dei parcheggi, grazie all’interazione con le app mobile e le varie piattaforme messe in campo e gestite dalle aziende che si occupano di questi servizi pubblici, si ha in tempo reale un maggior monitoraggio e attendibilità della situazione relativa all’occupazione dei posti, consentendo quindi di dimezzare il tempo trascorso a trovare parcheggio e a diminuire l’emissione dei gas dei veicoli. Doppio vantaggio quindi che si somma anche a quelli ottenuti dalla raccolta differenziata, grazie all’utilizzo di sensori che misurano il livello di riempimento dei cassonetti e la gestione di una raccolta dei rifiuti fatta bene e con minore spreco.
Grande risparmio anche se si pensa ai vantaggi che il campo dell’agricoltura ha e potrebbe avere. Si potrebbe addirittura ridurre il consumo di acqua per l’irrigazione di oltre il 35%, grazie all’incrocio dei dati tra ambiente e servizio di meteorologia, che attraverso connessioni smart, farebbe irrigare i campi e i terreni soltanto quando la quantità di acqua non è sufficiente per le esigenze della produzione degli ortaggi. Stesso sistema può sicuramente essere utilizzato, con una formula più contenuta anche quando si tratta di parchi o giardini, sia privati che pubblici. A giovarne è sicuramente la collettività che si trova ad avere un doppio beneficio, quello di ridurre i consumi idrici, dovuti anche al problema della scarsità di acqua che tutto il nostro pianeta sta vivendo, e quello di inquinare meno utilizzando sistemi tecnologici più avanzati e sicuramente meno impattanti per l’ambiente.
Per quel che concerne la fornitura di elettricità, si è stimato che i risparmi arrivano fino al 45% per l’energia elettrica per l’illuminazione pubblica e gli edifici pubblici, capaci di essere gestisti e controllati da remoto, per un risultato quanto più uniforme possibile.
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