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Nei precedenti articoli abbiamo parlato della città del domani: i pro e i contro e dei disabili e della mobilità: le barriere architettoniche in città.

Oggi affronteremo un altro importante argomento.

Sempre più spesso sentiamo parlare di smart city, della città intelligente. Ma siamo pronti a vivere in una smart city? I nostri concittadini sono pronti a diventare degli smart citizens?

Ormai tutti sappiamo che la smart city è una città fortemente tecnologica dotata di sistemi in grado di ottimizzare la vita e i costi dei suoi cittadini, l’impatto sull’ambiente, la mobilità, le telecomunicazioni e tutte le infrastrutture.

Come si è notato, con tante innovazioni tecnologiche, nessuna innovazione funziona se non diventa di pubblico e comune utilizzo.

Continua a leggere l’articolo per scoprire come i cittadini sì stanno adattando alle smart city.

Il cittadino italiano è già uno smart citizen

Come anticipavamo, le città potranno diventare intelligenti solo se riusciranno a coinvolgere i propri cittadini in questo “gioco di innovazione”. Non solo Smart City quindi, ma soprattutto Smart Citizen.

Il cittadino finalmente diventa protagonista: renderà lui intelligente la città, partecipando attivamente al progetto.

Per questo motivo, si punta ad una comunicazione più efficace, per condividere con i cittadini la vita della città stessa.

I sistemi di comunicazione con il cittadino abbandonano l’unidirezionalità da Pubblica Amministrazione a cittadino e diventano bidirezionali, anzi, multi direzionali, si fanno rete. Da Pubblica Amministrazione a Cittadino, da cittadino a cittadino, da cittadini a Pubblica Amministrazione.

La partecipazione, la condivisione, della vita della città diventa un valore imprescindibile per le smart cities. È su questo che molti degli sforzi vanno fatti e si devono fare.

Il cittadino italiano quindi è già uno smart citizen?

La risposta è si; secondo una ricerca svolta da We are social, l’Italia vanta una penetrazione degli smartphone del 158%, cifra che la rende un Paese con più smartphone che abitanti.

Il cittadino italiano lo preferisce da tempo al pc, poiché in ogni attimo della sua vita vuole informarsi sui prodotti e servizi, per condividere contenuti e riflessioni personali sulle piattaforme social.

In altri termini, il cittadino italiano ha fatto dello smartphone un terzo braccio che lo utilizza non solo per esigenze personali, come condividere e scambiare idee, ma anche per prenotare macchine a noleggio, sapere quando passa l’autobus, trovare parcheggio e per compiere altre azioni comuni in una smart city.

La tecnologia

 Le applicazioni e i servizi di una smart city riguardano la mobilità, la scuola, il turismo, il government e la sanità. Per rendere sempre più smart queste aree è necessario utilizzare una serie di tecnologie, strumenti hi-tech e digitali, open data ed e-government.

La tecnologia fa da ponte tra idee, servizi e comunità, portando grandi risultati.

L’utilizzo del web 2.0, di strumenti che diffondono la partecipazione e la conoscenza, la possibilità di segnalare con facilità situazioni e comprendere se siano più o meno condivise da tutti i cittadini significa avere il controllo della città.

La dimensione “tecnologica” delle smart city si accompagna alla dimensione “costituzionale” dello smart citizen. La città intelligente non esiste senza una cittadinanza intelligente, due aspetti strettamente connessi.

Tecnologia e senso civico devono unirsi per favorire il miglioramento della vita nelle smart cities.

Per impostare e avviare le smart cities sono necessari i big data, gli open data, la geolocalizzazione dei dati, le piattaforme digitali e le piattaforme di pagamenti.

Altro elemento essenziale della smart city è la sensoristica: pensiamo ai semafori intelligenti o alle videocamere di sorveglianza, ma anche a molti altri servizi che possono essere abilitati dai sensori.

Alla base dei servizi per le smart city ci sono le infrastrutture: le reti wireless o in fibra per il broadband, le reti di trasporto, quelle per l’energia e quelle per l’ambiente come rifiuti o rete idrica.

 Il 5G è la nuova generazione di connettività mobile disponibile commercialmente a partire dal 2020. Questa connessione, che ha tra le sue caratteristiche quella di essere più veloce rispetto alle altre, sarà in grado di massimizzare l‘user experience, garantire prestazioni più elevate, fornire servizi avanzati e supportare i diversi modelli di business.

È insomma una delle tecnologie giuste per consentire agli smart citizien una connettività migliore, in particolare nell’ambito degli oggetti connessi, ovvero dell’Internet of Things (IoT).

Diverse ricerche di mercato hanno rivelato che il mercato dell’ IoT, vale attualmente in Italia circa 3,7 miliardi di euro, darà lavoro a 2,5 milioni di cittadini nei prossimi 5 anni, di cui il 40% nelle città.

Di questi oltre 350.000 saranno ad elevata specializzazione, legati ai diversi settori della Smart City. Anche la nascita di nuove imprese trova nelle smart cities un ambiente più fertile per lo sviluppo: sì contano circa 10.000 startup nuove e 400 tra incubatori, acceleratori e co-working.

Le figure più richieste saranno gli esperti di infrastrutture di rete, sensoristica, piattaforme dati, applicazioni mobili e web.

Se vuoi conoscere meglio tutti i vantaggi del vivere in una smart city e conoscere i nostri servizi, richiedi subito maggiori informazioni!

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