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Ti sei mai chiesto se il Covid-19 cambierà il modo di costruire le nostre città? Come?

Nei precedenti articoli abbiamo parlato di quarentena e smog e dello sport per la sostenibilità.

In questi mesi di emergenza, abbiamo dovuto rimparare a vivere costantemente nelle nostre case, nelle nostre stanze. 

Un bel cambiamento per i nostri standard perché, chi più e chi meno, la nostra vita si svolgeva essenzialmente fuori casa. Ufficio, sport, scuola e divertimento sono attività che di solito facciamo all’esterno, in compagnia. 

Oggi tutto questo è cambiato e non si sa fino a quando saremo costretti a queste nuove abitudini. Non sappiamo neanche cosa ci dobbiamo aspettare dal futuro.

Se saremo costretti a rimanere per molto tempo chiusi in casa, dobbiamo ripensare anche a come costruire le nostre case e le nostre città, per far fronte al cambiamento.

Ma come? Il governo ha previsto dei nuovi provvedimenti? Continua a leggere l’articolo per sapere come il covid-19 cambierà il modo di costruire.

Il Covid-19 cambierà il modo di costruire: il Manifesto

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Dopo la pandemia anche l’architettura dovrà rivedere priorità e soluzioni, si pensa a nuovi investimenti per le infrastrutture digitali, gli spazi e i servizi scolastici, e soprattutto ci sarà una nuova attenzione alla prima casa. 

Il GBC Italia ha presentato nei giorni scorsi un manifesto, indirizzato soprattutto al governo, che riconosca il ruolo centrale del settore delle costruzioni per un futuro dell’Italia a emissioni zero e sostenibile.

È importante tenere in considerazione, infatti, che gli edifici rappresentano un grande potenziale nel raggiungimento degli obiettivi di contrasto al cambiamento climatico poiché sono responsabili del 36% di tutte le emissioni, del 40% di energia, del 50% di estrazione di materie prime nell’UE, del 21% del consumo di acqua.

E’ questo il momento, dopo il Corona Virus, di ripensarle in un’ottica di rispetto della natura e di sostenibilità.

Le nuove priorità

L’emergenza che stiamo vivendo ha reso evidente la necessità di un cambiamento collettivo a cui, tutti insieme, siamo chiamati a dare il nostro contributo: tornare al passato non è una opzione percorribile. 

Scegliere le priorità per la ricostruzione dipende da noi. Queste priorità possono guidare la costruzione della nostra società dopo la crisi, a condizione che tutti noi le rispettiamo.

Queste priorità possono e devono essere:

  • la cura per il benessere e la salute delle persone, che vengono prima del profitto;
  • la difesa degli organi vitali del Pianeta, come le foreste e gli oceani, che sono un patrimonio comune dell’umanità;
  • azioni immediate contro la crisi climatica, per la riduzione dell’inquinamento, per trasporti ed energia sostenibili, per la difesa delle aree naturali ancora integre e restauro degli ecosistemi naturali deteriorati dall’uomo;
  • la difesa del suolo dall’invasione del cemento;
  • l’espulsione dei veleni dall’agricoltura per mettere in sicurezza il cibo che mangiamo e l’acqua che beviamo;
  • la protezione della biodiversità animale e vegetale, terrestre e marina che sostiene le nostre esistenze e rende la vita sul pianeta meravigliosa. 

Il Covid-19 cambierà il modo di costruire: le nuove case

La scelta della prossima casa per chi avrà la possibilità di cambiarla, sarà sicuramente una casa ecosostenibile, con meno costi di manutenzione dal punto di vita del raffrescamento/riscaldamento.

Questo sarà possibile incrementando ancora di più le energie rinnovabili, come il solare termico e il fotovoltaico, con metodi di costruzioni che utilizzeranno materiali isolanti come pannelli in pietra riciclata, coperture in lana di pecora o biomattoni e altri innovativi materiali edili ecosostenibili.

Le categorie di selezione saranno cinque: salute, riciclo, risparmio di risorse idriche, energia rinnovabile e correttezza sociale.

Potrebbero cambiare così anche le prospettive e le valutazioni progettuali dei costruttori edili?

Per le case in costruzione o da costruire nel prossimo futuro ci sarà da valutare il grado di qualità della vita, in quartieri il più vicino possibile al centro, ma con tante zone verdi fruibili dagli abitanti.

Gli immobili in condominio sarebbero migliori qualitativamente se i servizi facessero risparmiare sui costi, per esempio la lavanderia e l’asciugatrice in un seminterrato dove si potrebbe fare il bucato, ritirarlo asciutto e stirarlo direttamente sul posto con una piastra a vapore o un ferro professionale che non ci farebbe andare in lavanderia e nei condomini con prevalenza di single o famiglie che non hanno la possibilità di fare i lavori di casa di assumere un portinaio che potrebbe fare tanti servizi utili socialmente, la spesa per gli anziani, le pratiche negli uffici, per questi ultimi si potrebbe creare anche interi villaggi dove trascorrere la meritata pensione, seguiti come in una residenza per anziani ma con propria abitazione indipendente con servizio medico sul posto.

Se vuoi saperne di più su come Il Covid-19 cambierà il modo di costruire e sulle smart city, contattaci subito.

 

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