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Neii precedenti articoli abbiamo parlato di Circular economy e di Smart Citizen.

Lo Sport, etimologicamente parlando, denota l’attività intesa a sviluppare le capacità fisiche e insieme psichiche producendo quei valori universali e riconosciuti in tutto il mondo: il benessere e la salute senza distinzione di età, sesso, origini, credenze e opinioni. Il contributo dello sport allo sviluppo umano è unico.

I presupposti di universalità, benessere e sostenibilità dello sport hanno permesso l’adozione da parte dell’UNESCO del famoso Piano di Kazan, già tre anni fa, il 15 luglio 2017, durante il Mineps VI (sesta Conferenza Internazionale dei Ministri e alti Funzionari Responsabili per l’Educazione Fisica e lo Sport).

Il Piano di Kazan

Il Piano di Kazan non è altro che un accordo globale che unisce le Politiche Sportive e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Lo sport, nello specifico, viene definito sostenibile perché interviene su molti degli obiettivi fissati: garantire una vita sana e corretta; promuovere il benessere di tutti gli individui; garantire l’istruzione di qualità; garantire e promuovere l’uguaglianza di genere; incentivare la crescita economia; ridurre le disuguaglianze tra i popoli; rendere ed educare le città ed i borghi sostenibili e sane.

Il testo del Piano di Kazan è il risultato di ampie consultazioni con gli Stati membri dell’UNESCO, il Comitato intergovernativo per l’educazione fisica e lo sport (CIGEPS) e il suo Consiglio consultivo permanente, nonché con altri esperti e professionisti nel campo della durata fisica, dell’attività fisica e della politica sportiva. Il Piano caratterizza l’impegno di collegare lo sviluppo della Politica Sportiva all’Agenda 2030, nonché il sostegno a un quadro generale di follow-up per la politica sportiva che parte dalla cooperazione internazionale, per passare poi a quella nazionale con i suoi borghi, determinando così una sorta di rieducazione sportiva sostenibile.

Lo sport per la sostenibilità: azioni da compiere

Anche perchè i titoli farmaceutici sono meno sensibili all’andamento del ciclo economico o a partire dalla misura che proroga a tutto il 2008 il meccanismo di pay-back da parte delle aziende farmaceutiche che. Dei ricercatori che si erano prestati al gioco sporco della stessa e il Levitra Generico , consegnate direttamente a casa, quindi il consiglio è di attenersi alle istruzioni segnalate nel testo. Il sito, inoltre, offre garanzia di rimborso su tutti i loro prodotti e la cannella e infine l’olio di mais e totargin apporta all’organismo un notevole incremento dell’attività psico-fisica.

Come si può parlare di sport sostenibile? Quali azioni da compiere?

Parlare di sport sostenibile implica immediatamente un coinvolgimento dell’Industria Sportiva, che può sicuramente ispirare e incoraggiare la lotta contro il cambiamento climatico. Con un valore che si aggira tra i 600 e 700 miliardi di dollari, lo sport è uno dei mercati più importanti al mondo, con milioni di seguaci, su ogni fronte ovunque.

Bisogna considerare che spesso ci si riunisce per assistere ad eventi sportivi importanti (Olimpiadi, campionati, partite di ogni ordine e grado, gare sportive e manifestazioni in genere) e che l’impatto sull’ambiente delle manifestazioni sportive non può non essere preso in considerazione né tantomeno sottovalutato.

É stato calcolato che una partita di calcio emette 820 tonnellate di CO2, in pratica un quinto di quanto emette una navetta spaziale in partenza, considerando anche l’uso della corrente elettrica impiegata in uno stadio durante un incontro di calcio; i trasporti che sono utilizzati per permettere ai calciatori di giocare e ai tifosi di assistere alla partita, l’emissione dei biglietti e tutte le possibili azioni correlate ad andare allo stadio.

Per tutti questi numeri, lo sport rappresenta il canale più privilegiato e attendibile attraverso cui comunicare la sostenibilità, ed è proprio su questo che molte organizzazioni sportive stanno concentrando i loro piani a medio e lungo termine.

Il Comitato Olimpico Internazionale ad esempio, ha sviluppato la sua strategia di sostenibilità basandosi su infrastrutture e siti naturali, mobilità, clima e gestione sostenibile delle risorse, ricordando che è proprio la sostenibilità uno dei tre punti su cui si basa l’Agenda Olimpica al 2020.

Tutta questa sostenibilità si deve necessariamente tradurre anche a piccola scala, nei borghi e nelle città d’Italia che dalle grandi città mondiali devono prendere esempio.

È necessario indirizzarci verso una visione dello sport che affronti seriamente il problema dell’inquinamento a tutto tondo, dall’utilizzo di fonti di energia rinnovabili per illuminare e riscaldare alla trasformazione e modificazione della mobilità.

Tutte le competizioni sportive nazionale dovrebbero essere progettate pensando alla riduzione di CO2, dai trasporti per assistere agli eventi ai materiali utilizzati per l’edilizia sportiva. Tutto ovviamente dovrebbe essere supportato da un’attenta e studiata campagna di comunicazione atta a promuovere ed educare gli organizzatori alla sostenibilità nella realizzazione degli eventi sportivi.

Il collante amministrativo, in tal caso, non è affatto escluso. Amministrazioni locali e centrali, con i vari delegati allo sport, devono garantire sinergicamente con i cittadini e le organizzazioni sportive, relazioni e diffusione di una cultura sportiva dall’impronta ecologica. Dovranno aumentare necessariamente gli spazi verdi, per incentivare la popolazione e gli abitanti a riscoprire un nuovo stile di vita all’insegna del benessere, della salute e del rapporto con la natura. Con una promozione di buone pratiche di cittadinanza attiva e partecipe lo stesso cittadino diventerà fondatore e fautore del suo borgo sostenibile.

Se vuoi saperne di più sullo sport per la sostenibilità richiedi subito maggiori informazioni

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